Oggi, domenica 1° agosto, il nuotatore azzurro compie 22 anni e festeggia a Tokyo la realizzazione dei suoi sogni olimpici, con due medaglie. Gli auguri della scuola che lo ha visto crescere come persona e come sportivo. Sara Ciapparella, responsabile della gestione degli atleti: «Nulla accade per caso, ai Giochi ha ottenuto i frutti dei tanti sacrifici compiuti sin da ragazzino, anche per conciliare sport e studio».
BUSTO ARSIZIO – La realizzazione del sogno olimpico di Nicolò Martinenghi è un motivo di orgoglio per tutti. Anche per il Liceo dello Sport “Marco Pantani” di Busto Arsizio, dove il nuotatore azzurro ha svolto tutto il ciclo di studi superiori, diplomandosi nell’estate 2018, crescendo come persona e come atleta, ma anche sentendosi parte di quel clima da vera famiglia che ancora oggi gli permette di tenere un legame speciale con la galassia Acof. Per questo ora – dopo le due medaglie di bronzo conquistate a Tokyo nei 100 metri rana e nella staffetta 4×100 mista – l’istituto diretto da Mauro e Cinzia Ghisellini vuole non solo fare i complimenti a Nicolò per gli eccezionali traguardi raggiunti, ma anche porgergli i più sinceri auguri per il suo ventiduesimo compleanno, essendo nato il 1° agosto 1999.
Per celebrare le emozioni di questo momento, Sara Ciapparella – referente per la scuola del rapporto con gli atleti agonisti e le loro famiglie – apre il cassetto dei ricordi per riassumere il percorso compiuto da Martinenghi sui banchi di via Varzi: «Di fronte ai successi alle Olimpiadi, mi sento di dire che nella vita nulla accade mai per caso e chi sa compiere sacrifici, restando con i piedi per terra, alla fine ottiene quello che vuole». Già, perché riavvolgendo il nastro dei cinque anni trascorsi da Nicolò al Liceo scientifico bustese (che già era frequentato dal fratello Jacopo), il primo pensiero corre proprio all’impegno di quel giovane, allora semplice talento del nuoto italiano, per conciliare ogni ambito della sua preparazione personale: «Mi vengono in mente i sacrifici enormi che Tete ha compiuto», riprende Ciapparella. «Le sue erano giornate frenetiche, perché partiva da casa ad Azzate, veniva a Busto e poi andava a Brebbia ad allenarsi, intervallando tutto ciò alle trasferte per le gare e i ritiri delle selezioni. Negli ultimi due anni era tutto ancora più complicato, perché si preparava in una piscina in zona Milano e quindi scendeva in vasca alle 6.30, per essere in classe alle 9.30 e poi ricominciare ad allenarsi. Faceva tutto questo senza recriminare mai, consapevole che qui lo avremmo certo aiutato a conciliare le esigenze, sentendoci spesso con sua mamma Alessandra e con il suo allenatore Marco Pedoja, ma che sarebbe stato trattato come tutti gli altri, senza regalargli nulla».
L’altra grande capacità di Martinenghi – che, come compagno di classe, aveva Matteo Gabbia, difensore del Milan – è stata quella di integrarsi perfettamente con tutti quanti, senza mai atteggiarsi da star, anche quando i risultati iniziavano ad arrivare e si capiva che sarebbe diventato un campione. «È sempre stato un ragazzo educato e rispettoso, con un forte senso della famiglia», prosegue Ciapparella. «Questo atteggiamento è stato fondamentale per segnare la sua crescita in ogni campo e anche per affrontare i momenti difficili. Neppure quelli sono mancati, specie nel quinto anno, quando un infortunio lo ha tenuto fermo a lungo e lui, pur con i problemi di un giovanissimo che stava vivendo un periodo di grandissima pressione psicologica, ha trovato la forza per reggere e dedicarsi all’esame di maturità, una volta ottenuta la quale ha potuto gettarsi anima e corpo nella missione verso Tokyo».
Così eccolo, in questa estate a Cinque Cerchi, arrivare al compimento del primo grande passo di una carriera che è solo agli inizi. «Per chi ama la cabala – scherza Ciapparella – nel 2021 abbiamo un ragazzo che a 21 anni vince un doppio podio olimpico nello stile rana 21 anni dopo Fioravanti». A condire questa soddisfazione, anche il forte legame che Nicolò ha mantenuto con la sua scuola: «Non abbiamo mai smesso di sentirci, anzi in questi giorni gli ho spedito incitamenti e complimenti, tant’è che lui mi ha già annunciato che a settembre verrà a trovarci per festeggiare assieme. Dobbiamo dire che è sempre disponibile: anche lo scorso Natale si è prestato a tenere una lezione online per i nostri studenti, raccontando la sua storia e quello che il Liceo Pantani ha significato per il suo percorso. Non si può allora che essere strafelici per quanto ha fatto in Giappone, sapendo che sta festeggiando un bellissimo compleanno».
Nella foto un giovanissimo Nicolò Martinenghi, nel 2016, con Sara Ciapparella