Nel cortile di Villa Tovaglieri, con la piantumazione di un ulivo durante la Giornata della Memoria, è stato inaugurato lo spazio preso in affido da ACOF. Il progetto elaborato dal team del Museo Didattico Digitale, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ospiterà il perenne ricordo dei “Giusti” del territorio. Il sindaco Emanuele Antonelli: «Nei giovani vedo gli anticorpi per riconoscere e reagire agli errori e agli orrori». Il preside Luigi Iannotta: «Un impegno per dare sempre centralità alla storia». La coordinatrice Marisa Maggiolo: «Abbiamo scelto una pianta che sia simbolo di tenacia, rinascita e pace»
BUSTO ARSIZIO – Un “Giardino della Riconoscenza” per rendere onore ai “Giusti” di questo territorio e per dare ulteriore valore alla Giornata della Memoria 2022. Proprio nella data simbolo in cui si rinnova l’impegno a non dimenticare gli orrori dell’Olocausto e i pericoli che la storia possa ripetersi, ACOF e Amministrazione Comunale di Busto Arsizio hanno voluto inaugurare nel cortile di Villa Tovaglieri uno spazio ideato dal team del Museo Didattico Digitale e dal Dipartimento di Storia e Filosofia degli Istituti Olga Fiorini e Marco Pantani.
La cerimonia ha visto la piantumazione di un ulivo da parte di una rappresentanza di studenti del Liceo Pantani, per sancire l’inizio di un percorso di cura e ricordo che la scuola intende portare avanti negli anni. Tante le autorità presenti, a partire dal sindaco Emanuele Antonelli, che ha rivolto il suo messaggio ai ragazzi: «Voi dovete essere consapevoli degli errori e degli orrori che sono stati commessi, proprio adesso che c’è il rischio di una brutta guerra poco distante da qui. Questa iniziativa, come dice Liliana Segre, dimostra che coltivare la Memoria è un vaccino contro l’indifferenza. E ora, guardandovi, vedo in voi gli anticorpi per reagire ai soprusi e non voltarsi dall’altra parte». Il primo cittadino ha ricordato i due “Giusti” della città, il medico Aladar Habermann (all’inaugurazione era presente la figlia Anna Maria Habermann) e don Gilberto Pozzi, «ma anche oggi si può e si deve essere “Giusti”, che non vuol dire essere eroi, ma semplicemente avere il coraggio di non accettare mai le ingiustizie e le prevaricazioni».
Il grazie ai giovani che hanno curato l’iniziativa, è arrivato anche da parte di Laura Rogora, presidente del Consiglio comunale: «Ricordare è un dovere – ha detto – perché il futuro mette sempre le sue radici nel passato». Fra le autorità presenti, il vicesindaco Manuela Maffioli, l’assessore Salvatore Loschiavo, i consiglieri comunali Orazio Tallarida, Maurizio Maggioni e Gianluca Castiglioni, nonché le rappresentanze dell’Associazione Partigiani presieduta dall’avvocato Liberto Losa, del Raggruppamento Patrioti Alfredo Di Dio e delle Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana. La scelta di Villa Tovaglieri non è stata casuale, perché questa proprietà comunale ospita il progetto della Casa del Novecento con i suoi archivi storici.
ACOF, che si prenderà cura della manutenzione del “Giardino della Riconoscenza” nei prossimi anni, aggiunge dunque un altro tassello al proprio impegno dopo la creazione del Museo Didattico Digitale. Un motivo di grande orgoglio per la direzione della scuola, rappresentata nell’occasione da Cinzia Ghisellini. Il preside Luigi Iannotta ha speso il suo elogio per docenti e studenti che hanno voluto essere protagonisti di questo momento, «in particolare – ha sottolineato – per il loro grande impegno nel ridare centralità alla vera storia, discernendola dalla narrazione». I professori responsabili dell’iniziativa ne hanno poi spiegato i significati. Irene Pellegatta ha evidenziato come «la scelta del giardino è stata ispirata dalla descrizione del progetto nazista fatta dal sociologo Zygmunt Bauman, secondo cui per un’ideologia folle si scelsero le piante che potevano essere ospitate in un giardino esclusivo e quelle che invece andavano strappate e sradicate,
ritenendole indegne di stare in quel contesto. Ebbene, noi simbolicamente vogliamo permettere a chi è stato gettato via di rimettere radici». La coordinatrice Marisa Maggiolo si è soffermata sulla scelta dell’ulivo: «È considerato l’albero della vita, ma anche della resistenza, quindi della tenacia. Rinasce sempre, anche dopo gli incendi, quindi è simbolo dell’immortalità di un ricordo. Inoltre, è un elemento carico di sacralità, indicando la pace ma anche il perdono». Infine, il professor Tomas Cipriani ha illustrato l’ampio respiro di un’iniziativa che «non si limiterà a questa sola giornata, ma si dedicherà a dare ricordo e tributo ai personaggi significativi di questo territorio, continuando con altre iniziative e altre piantumazioni». Come quella che in questa Giornata della Memoria 2022, con un sottofondo musicale suggestivo composto da brani dedicati alla Memoria della Shoah ma anche alla pace del mondo, ha avuto per protagonisti i ragazzi di ACOF.