Il 59enne direttore di ACOF Olga Fiorini e componente del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione viene ora insignito della prestigiosa onorificenza, voluta dal presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Il riconoscimento si aggiunge alla nomina a Ufficiale al merito della Repubblica Italiana avvenuta nel 2011. «Sono orgoglioso di poter essere ogni giorno a disposizione nel costruire una scuola migliore per i giovani»
BUSTO ARSIZIO – La scuola è sempre stata al centro del suo mondo. Un impegno totale, sia sul fronte professionale come direttore dell’universo ACOF Olga Fiorini, sia come rappresentante in numerosi organismi di rappresentanza nazionali e territoriali, dedicati alla creazione di modelli educativi sempre più efficaci.
Gli sforzi compiuti in oltre trent’anni di carriera da Mauro Ghisellini, vengono ora ripagati dalla nuova onorificenza di cui il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, ha suggerito di insignirlo. La Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2022 – riassumendo i vari decreti, fra cui quello del 27 dicembre 2021 – certifica la nomina a Commendatore al merito della Repubblica Italiana del cinquantanovenne manager nato a Busto Arsizio, il quale era già stato decorato Ufficiale al merito nel 2011 dall’allora presidente Giorgio Napolitano, in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
«Si tratta di un’onorificenza che mi riempie d’orgoglio – spiega Ghisellini – perché rende merito a un cammino lungo, faticoso ma anche entusiasmante che ho sempre cercato di portare avanti per costruire una scuola moderna, innovativa, pronta ad intercettare le mutate necessità delle varie generazioni di studenti».
La nomina a Commendatore «è un riconoscimento che voglio condividere con tutti coloro che hanno sempre operato al mio fianco, a partire da mia zia Olga Fiorini e mia sorella Cinzia, per proseguire con tutti i collaboratori della galassia ACOF e le persone che ho conosciuto in ambito istituzionale e associativo».
Ghisellini è alla direzione di una realtà scolastica e formativa che ormai conta circa 3500 studenti e quasi 700 dipendenti, articolata in diversi settori che spaziano dai sei istituti superiori paritari Olga Fiorini e Marco Pantani al percorso dai 3 ai 18 anni di The International Academy, dall’Istituto comprensivo Montessori di Castellanza a numerosi asili e materne gestiti nel territorio, dall’ampia proposta dei centri di formazione professionale, ITS e IFTS, sino alla scuola di specializzazione post laurea in psicoterapia.
A dare sostanza al curriculum di Mauro Ghisellini, quindi a rafforzare la sua candidatura a Commendatore, è stata anche la lunghissima esperienza in ambito istituzionale e associativo. In particolare, da oltre un decennio è inserito nei gruppi di lavoro creati a supporto dei vari ministri dell’Istruzione che si sono succeduti, venendo confermato sotto diversi colori politici, mentre dall’inizio del 2021 è componente del CSPI, il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, massimo organo di rappresentanza che deve garantire l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e ha funzione di supporto tecnico-scientifico al Miur. Recente è la nomina all’interno nella commissione nazionale dedicata al “Primo ciclo” scolastico. Da segnalare anche l’impegno iniziato nel 2007 nel comitato dell’Opera Nazionale Montessori, di cui è stato anche presidente nonché pioniere nell’introduzione e nell’estensione dei principi educativi in diversi ambiti scolastici.
«Il mio modo di intendere la scuola – dice ancora Ghisellini – mi ha sempre portato a ricercare qualcosa di nuovo e attuale. Il sistema educativo non può restare fermo, ma deve fissare dei punti fermi imprescindibili e poi aggiornarsi con costanza, secondo quelli che sono i cambiamenti della nostra società, le sempre maggiori aperture all’internazionalizzazione e le novità che la tecnologia crea a sostegno dell’istruzione».
La nomina a commendatore è anche uno stimolo a proseguire nello sforzo quotidiano in favore dei giovani: «Dal mio osservatorio, vedo ragazzi ricchi di potenzialità ma anche enormemente fragili, più di quanto non possa sembrare all’esterno. È per loro che tutti noi che lavoriamo in questo settore dobbiamo continuare a dar fondo alle energie per costruire dei modelli che siano accoglienti e arricchenti. Interpreto questa onorificenza come un motivo di orgoglio per me, per ACOF e anche per la mia Busto Arsizio, ma la considero soprattutto uno sprone per continuare ad agire in favore delle nuove generazioni».